Notte in biblioteca
Mar. 19th, 2022 10:51 am![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Draco Malfoy non era esattamente l'epitome del ragazzo "gentile" eppure, Hermione Granger aveva dovuto ricredersi quando, non si sa bene come, si erano trovati a essere in una relazione. Una relazione esclusiva.
Loro due.
Il loro ultimo anno era stato...dire strano sarebbe stato un eufemismo.
Eppure, loro erano lì, insieme, sotto l'occhio di tutti a solo un mese di distanza dai loro esami finali, gli occhi incollati sui libri.
Per lo meno quelli di Draco.
Che incrociò mentre era assorta nei suoi pensieri.
"Tutto bene?"
Ecco quando Draco Malfoy le chiedeva se stava bene, con quegli occhi di ghiaccio un velo preoccupati, Hermione si sentiva un brivido addosso che era sia di imbarazzo che di piacere.
Piacere perché, beh, aveva deciso di rischiare il tutto e per tutto andando allo scoperto con lui ci sarà stato un motivo, ma l'imbarazzo era perché non riusciva veramente a volte a credere che il ragazzino pallone gonfiato che la chiamava Sanguesporco si preoccupasse per lei.
E lo faceva, spesso.
"Sì sì, sto solo ripetendo tra me e me e mi sono incantata!" la bugia bianca le guadagnò il sorriso di Draco che la lasciò ai suoi pensieri, mentre con scrittura precisa riordinava i suoi appunti sempre molto accurati.
Non volendo si accorse di sorridere intenerita. Draco aveva una scrittura orribile, incomprensibile ai più se non ai professori quando si impegnava per i compiti, ma ultimamente cercava di scrivere in maniera più chiara, per confrontare i loro appunti e capire se potevano integrarsi a vicenda. Era stata una gentilezza che non aveva nemmeno chiesto, semplicemente aveva notato lo sforzo.
Come aveva notato che le teneva sempre la cartella quando si preparava a lasciare l'aula e aspettava che gliela chiedesse indietro ma ammise a se stessa che ultimamente, quando era un po' stanca, gliela faceva portare a lui che si aggirava con due tracolle sulla spalla (come del resto aveva visto molti ragazzi fare per galanteria, quindi non era la sola, ecco).
Hermione non era turbata dalla galanteria, poiché stranamente, Draco aveva un passato razzista e non aveva certo il suo senso di giustizia nei confronti delle creature magiche, ma era estremamente paritario nei confronti delle donne.
Se n'era resa conto mentre lo aveva visto parlare con Daphne, una delle poche Serpeverde che aveva colpito la sua attenzione, delle sue future intenzioni di prendere in mano l'azienda di famiglia. "Il mio unico consiglio è non sposare il primo che capita. Avrai fin troppi pretendenti che punteranno solo ai tuoi galeoni"
"Questo è il consiglio di un ereditiero coi fiocchi!" aveva riso lei.
E aveva riso anche Hermione sotto i baffi poiché sapeva che lei poteva stare tranquilla e di certo di non figurare tra le arrampicatrici sociali grazie al suo Ordine di Merlino. Non che lei avesse intenzione di sposarsi con Malfoy.
Draco non aveva battuto ciglio, come del resto Theo e Blaise. Il mondo magico puro sangue era retrogrado, severo e antiquato ma aveva strane sfaccettature. Una donna poteva avere un'ascesa sociale, proprietà e possedimenti, ma si doveva sposare.
Solo l'idea del matrimonio la fece rabbrividire e stavolta lo sguardo di Draco ad aspettare ad occhi aperti era più intenso.
"Granger dimmi quello che ti pare ma tu non stai ripetendo." sorrideva sornione ed Hermione arrossì.
"Mi sono distratta" ammise mentre quel sorriso sornione arrivava anche agli occhi, affettuoso.
"Auch!" Malfoy l'aveva colpita, blandamente, la sua reazione era esagerata ma rideva, con l'estremità della matita con cui stava scrivendo ed era diventato estremamente serio. "Forza, concentrati perchè domani non voglio sentirti lamentare di un qualsiasi voto che non sia il massimo"
Anche quello la sorprendeva di Draco (le volte che l'aveva chiamato col suo nome di battesimo si contavano sulla punta delle dita ma ormai nella sua mente era solo Draco): asseconda il suo lato over achiever cercando di incoraggiarlo,a non denigrando il fatto che volesse sempre il massimo, forse perché anche lui era così.
Bloccò l'estremità della matita e poi con un gesto fulmineo allungò la mano per mettergli indietro una ciocca di capelli caduta davanti agli occhi. Da quando stava lasciando crescere i capelli senza torturarli con le pozioni che nel mondo magico sostituivano il gel e stava decisamente meglio. Istintivamente, lui le prese la mano e la baciò sul dorso. "Non mi corromperai con le tue manine da strega. So che vorresti fare merenda ma non sono le cinque."
Lei rise, soffocando un po il suono, mentre tornava sui libri. Un'altra insospettabile qualità di Draco era come non si facesse nessun problema a toccarla e a dimostrare affetto.
Un bacio sul dorso della mano, uno buffetto sul naso, sfiorarle la spalla con un bacio prima di entrare in campo a Quidditch. Da quello che aveva capito non aveva ricevuto molto contatto fisico nella vita, eppure con lei non sembrava lesinare. A Hermione non dispiaceva affatto: non era una grande fan di plateali baci in pubblico (beh a parte quella volta quando aveva vinto la partita...) e sebbene ovviamente desiderasse, oddio l'aveva pensato davvero, il suo ragazzo apprezza quei piccoli contatti affettuosi scevri da ogni lussuria.
Inoltre nell'ultimo anno Draco era diventato davvero alto mentre lei era rimasta un'altezza media che scompariva fra le braccia del ragazzo che si divertiva ad appoggiarle il mento in testa, senza ritegno.
Sorrise fra sé, cercando di non farsi scoprire dall'ignaro oggetto delle sue attenzioni.
Lo guardò di sottecchi come spesso aveva fatto negli ultimi mesi, ancora incredula di trovarlo attraente. Com'era possibile che fosse passato da essere un noioso furetto isterico al suo ragazzo?
Certo i capelli biondi serici in combo con gli occhi grigi avevano un certo fascino, ma nonostante l'adolescenza pareva aver lasciato il posto a una parvenza di età adulta continuava a essere spigoloso come un triangolo, con quel mento a punta e il naso all'insù.
Ok, il volto si era riempito e il naso non era così all'insù se lo guardava con gli occhi oggettivi e non con quelli di Hermione del quarto anno.
L'altezza e gli allenamenti di quidditch l'avevano reso più robusto e sicuramente più attraente, ma per il resto rimaneva un diciottenne snello, allampanato e anche vagamente incosciente del suo fascino.
Non era un divo Draco Malfoy, non era di certo famoso e non era di certo benvoluto, soprattutto dopo la guerra.
Però, si stava impegnando.
Soprattutto con lei.
E quello, quello la mandava in corto circuito perchè ogni volta che Draco Malfoy era dannatamente gentile con lei, Hermione Granger, che avrebbe dovuto urlare che ormai era troppo tardi, che non si poteva cancellare il passato, che era e rimaneva comunque un ricco viziato nonostante la voglia di redenzione...sorrideva come un'idiota e il cuore le scoppiava di gioia.
Le scoppiava quando Draco le portava i suoi biscotti preferiti per il tè, le martellava quando le sorrideva durante le lezioni passandole gli ingredienti e le rimbombava nelle orecchie quando arrossiva se gli diceva qualcosa di vagamente carino nei suoi confronti.
Arrossire e Draco Malfoy nella stessa frase sembravano un ossimoro troppo grande ma la prima volta che l'aveva visto senza maglietta prima di una partita aveva avuto una bella botta di calore, come una ragazza qualsiasi e non come una che aveva combattuto una guerra magica, e aveva esclamato "Accidenti!" come una paesana qualsiasi in uno strip club. Lui era arrossito, fino ai capelli, e si era passato una mano sul petto cercando di nascondere le cicatrici.
ci aveva messo un attimo a realizzare cosa avesse frainteso quell'idiota e aveva fermato quella mano guardandolo dritto negli occhi. "Non le ho proprio viste le cicatrici Malfoy, non pensavo che avessi sviluppato dei pettorali tali da non sembrare più un furetto oblungo."
E lì aveva veramente pensato di averlo rotto perché quegli occhi grigi che aveva inchiodato erano diventati due scodelle e lui era ormai diventato l'equivalente di una passata di pomodoro con una scopa da Quidditch in mano.
"Ah." era stato il suo unico commento laconico mentre con la scusa di appoggiare la camicia e mettersi l'uniforme da gioco cercava di nasconderle, senza risultati, il suo evidente imbarazzo.
E ora erano lì, entrambi nella biblioteca, vicini, come se nulla fosse. Non aveva più rivisto quei pettorali, e non avevano ancora avuto modo di esplorare i loro corpi a vicenda…ed Hermione non faceva altro che pensarci ultimamente, ecco perchè era distratta.
Stava trovando il coraggio di slanciarsi, dato che il suo ragazzo “gentile” non dava cenno di volersi interessare ad attività che non fossero casti baci.
Sospirò ancora, stavolta appositamente rumorosa.
“Granger?”
“Draco, non sei interessato a me…fisicamente?”
Il ragazzo non sapeva se essere più stranito dal suono del suo nome, sentito ancora troppe poche volte, o dalla domanda.
“Come scusa?”
Lei si sporse ancora, cercando di essere suadente. Non esattamente la sua abilità primaria.
“Oh. No, no, non è così è che…” deglutire gli risultava difficile.
L’atmosfera rilassata di solo due secondi fa era diventata una tensione sessuale non indifferente.
Draco non riusciva ad articolare una parola, e nemmeno Hermione nonostante la spavalderia. Non poteva far altro che cercare di dimostrare ciò che provava…in ultimo fu in piedi vicino a lei e le prese il viso a coppa, guardandola con ardore…
“Hermione è solo che io…”
“SIGNOR MALFOY! SIGNORINA GRANGER! COSA STATE FACENDO IN BIBLIOTECA A QUEST’ORA? SO CHE SIETE VOI!”
La voce di madame Pince risuonò nelle loro orecchie come una strillettera, e Draco fece appena in tempo a risedersi prima che la bibliotecaria spuntò come un falco nella loro alcova.
“Allora? Quante volte devo dirvi che non dovete allungarvi fino a tardi qui? Su, su! Rimettete tutto a posto e andate nei vostri dormitori!”
In pochi brevi concitati attimi, i ragazzi si scusarono e con una velocità mai sperimentata prima si ritrovarono fuori dalla biblioteca.
Imbarazzati come mai dopo tanti mesi e dopo le loro prime, tragicomiche interazioni, si guardarono di nuovo, entrambi rossi come palle di Natale.
“Hermione…”
“Draco…”
Il loro tempismo li fece sorridere, a vicenda.
“Posso avere l’onore di dimostrarti quanto mi piaci, Granger?”
“A patto di trovare un posto a prova di interruzioni.”
Malfoy allungò la mano, invitandola.
“Ti fidi di me?”
“Ebbene…sì.”