Angeli rotti a metà
Feb. 10th, 2020 07:43 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Cow-t 10, settimana 2, M3
Prompt: Musica, il resto scompare,
Fandom: MCU - The Defenders
Numero Parole: 609
Hey tu, anima indifesa
Conti tutte le volte in cui ti sei arresa
Stesa al filo teso delle altre opinioni
Ti agiti nel vento
Di chi non ha emozioni
Mai più, è meglio soli che accompagnati
Da anime senza sogni pronte a portarti con sé, giù con sé.
Jessica Jones era sempre stata tagliata fuori dalla società. Troppo strana, troppo forte, troppo intrisa di alcool, sboccata come uno scaricatore di porto.
Non le interessava, ormai era rimasta sola: tradita da tutti, persino la sua migliore amica - barra sorella - le aveva piantato un coltello nel cuore, con una pallottola però, diretta a sua madre.
E ora era in carcere, fuori dalla sua vita ma non dal suo rimorso.
I giorni passavano, consumata nell’inedia. Non voleva nessuno, tantomeno i suoi falliti tentativi di avere una vita normale. Se persino con uno che aveva i suoi stessi problemi non aveva funzionato, cosa poteva fare? Tanto vale rimanere sola.
Non le interessava più nulla, affogando tutto nell’unico che le era rimasto sempre fedele. Il whisky, che le permetteva di non sentire quella voce che l’aveva fermata dall’andare via d New York.
Hey tu, anima in rivolta
Questa vita di te non si è mai accorta
Colta di sorpresa, troppo colta
Troppo assorta, quella gonna è corta
Mai più, è meglio soli che accompagnati
Occhiali scuri, tazza di caffè da asporto corretto col whisky, rigorosamente non riciclabile perchè tanto sti cazzi, dovevano morire tutti comunque. I suoi jeans erano tutti a lavare, sudici di vomito e sangue, indossava una gonna nera e calze a rete reduci dal fondo del suo armadio dei tempi del college. Si sentiva nuda e stupida soprattutto quando Luke l’aveva guardata con quel suo modo di fare a metà fra angelo custode e demone fustigatore che le ricordava quanto fosse fallita.
“Jessica, ho bisogno di te sobria. Matt è vivo.” non aveva neanche fatto dei preamboli.
“E quindi?”
“E quindi ho bisogno di te.”
“Chiama l’altro eroe mascherato, io ho chiuso.” non aveva nessuna intenzione di riprendere a investigare. Aveva lasciato tutto a Malcolm, pronta a cambiare vita. Ma tanto che cosa aveva cambiato? Proprio un cazzo. Era solo ripiena di alcool e depressione.
“Ho chiamato anche lui ma al momento non è in città.”
“E perchè dovrei aiutarti? Mi sta anche sul cazzo il cieco.”
Non era vero, ovviamente. Jessica aveva sentito uno squarcio di una ferita chiusa riaprirsi alle parole del suo ex amante. Aveva pianto per Matt. Sebbene avessero condiviso un breve periodo di sofrzi condivisi contro il grande male comune di turno la sua personalità apparentemente serena aveva risuonato con la sua.
Noi, siamo luci di un’altra città
Siamo il vento e non la bandiera, siamo noi.
Noi, siamo gli ultimi della fila
Siamo terre mai viste prima, solo noi
Aveva seguito Luke dentro il convento senza emettere un fiato. Quando era entrata nella stanza dove Matt Murdock giaceva bendato, un brutto cosplay di Ramsete II nella tomba pesto più di una sacco da boxe, l’odore di disinfettante e disperazione l’aveva colta alla sprovvista.
Aveva visto Luke avvicinarsi a Matt, lei attaccata alla parete come una brutta carta da parati a rete. L’aveva visto parlare senza ascoltare davvero cosa si stessero dicendo. Aveva visto morire Matt Murdock. Perchè era lì? I morti non tornavano dalla tomba.
“Dobbiamo portarlo via da qui Jess.” Luke l’aveva raggiunta mentre lei era fuori nel chiostro a fumare. Un brutto vizio che però la salvava dal vedere situazioni che non la toccavano. O almeno non avrebbero dovuto.
“Le suore non mi sembravano entustiaste di lasciarlo andare.”
“E’ totalmente rimbambito dai medicinali e l’udito non gli funziona come sempre, sta impazzendo.”
“E’ un mio problema?” Perchè era lì?
“Jess, non farmi dire banalità. So che stai una merda. Ma quali altri impegni hai? Non hai più l’agenzia. Sei rimasta a New York per un motivo, ma quale? Questo potrebbe essere un inizio.”
“Io e lo sfigato cieco di Hell’s Kitchen? Non so fra i due chi sta messo peggio.” l’ultimo tiro era stato quasi fatto per imporsi di smettere di parlare.
“Abbiamo bisogno di lui. Sai quanto ci ha salvato e quanta merda c’è ancora in giro. Ti prego Jess. Portalo a casa con te. Io non posso con...Claire.”
“Ah già, conflitto di interessi?”
“Non è per quello. Le ho promesso di tenerla fuori.”
“E io? Non posso restarne fuori?”
“No Jess, perchè so che ci tieni. Non ti chiedo altro se non farlo rimettere in sesto e poi ti lascerò in pace.”
“Te lo carichi tu fino al buco di merda in cui vivo ora. Ci manca solo che me lo porto in braccio.”
Ciao tu, animale stanco
Sei rimasto da solo
Non segui il branco
“Perchè sono qui?” la domanda fu la prima cosa che Jessica sentì pronunciare da Matt Murdock dopo due giorni di semi-incoscienza, mentre gli cambiava una fasciatura.
“Non chiedermelo. Luke ti ha praticamente scaricato qui pretendendo che io ti facessi da infermiera.” con malagrazia chiuse le clip della medicazione. Matt fece una smorfia di dolore ma senza lamentarsi. Era evidentemente abituato.
“M-mi dispiace Jess.”
“Non cominciare a fare il cucciolo bastonato, non sei credibile con quella faccia pestata a sangue.”
“Ti preferisco comunque a quel convento…”
“Non eri cattolico?”
“I sedativi e gli antidolorifici mi stavano uccidendo.” si era appoggiato al cuscino con sforzo immane. Semi nudo, senza un possedimento rimasto per via della sua presunta morte, senza nessuno. Era davvero messo peggio di lei.
“Luke mi ha spiegato. Non posso spedirti a calci dai tuoi amici babbani?”
Lui la guardò con quello sguardo cposì vuoto eppure così intenso, il sopracciglio sinistro tumefatto da uno spacco alzato che bastava a far capire la sua confusione.
“Foggy e Trish. Non sanno che sei vivo.”
“Non voglio coinvolgere nessuno. In effetti non dovrei essere neanche qui. Gli accordi con Luke erano che mi sarei rimesso in piedi e poi per la mia strada. Non dovrei davvero essere qui.” fece per alzarsi ma Jessica con solo un movimento di dita lo rimese sdraiato.
“Che cazzo fai Devil Boy? Non ti muoverai da qui finchè non sarai davvero in grado di metterti in piedi. Al massimo ora arrivi al cesso.”
“Come se l’imbarazzo nell’essere in mutande non fosse abbastanza” mormorò lui, arreso.
Jessica si sedette di nuovo al bordo del letto. Gli prese la mano, non sapeva neanche lei perchè, ma rincoglionito com’era da botte e medicine le sembrava che l’unico contatto che gli dava percezione della realtà fosse quello fisico.
“Senti”. Sospirò, quasi per convincersi a parlare. “Esco da una situazione di merda anche io. Non ho un cazzo da fare, Luke mi ha messo a farti da baby sitter per questo. So difendermi da sola, non ho bisogno di essere protetta da verità scomode o nemici pazzoidi.”
“Non siamo certo amici Jessica.”
“Ma non siamo neanche nemici. Che per me, è già tanto.”
Matt Murdock le sorrise, un sorriso tumefatto che le scaldò il cuore.
D’istinto si portò la mano al cuore, pregando che il battito non la tradisse.
Cuore bastardo.
Noi siamo angeli rotti a metà
Siamo chiese aperte a tarda sera, siamo noi.
“Jess, Jess dove sei?”
“Non rompere Devil boy, sono le nove di sera. Ho la mia puntata di America’s Got Talent da vedere e sono incatenata al divano.”
“Non senza di me…” Matt entrò nel suo salotto totalmente nudo.
“Cosa cazzo…?”
“Beh sì effettivamente quello c’è.”
“Sei totalmente pazzo…” con una falcata lo raggiunse. “Puzzi di fumo.”
“E’ l’incenso della messa e i sigari di troppi signori distinti. Devo farmi una doccia.”
“E…?”
“E pensavo che volessi farmi compagnia…” con una mano callosa, ma senza nocche rotte da tanto tempo, le accarezzò i capelli neri. “Se volessi rinunciare a un quarto d’ora di America’s Got Talent potrei ricompensarti con una cena fatta in casa da me.”
“Ma voglio una pizza.”
Matt rise e l’abbraccio prima di prenderla in braccio. “Avrai la tua pizza appena uscita dalla doccia.” Afferrò il telefono fra le risate di lei.
“Pronto? Salve vorrei ordinare una pepperoni e una napoli per West Lane Street. Sì, sì una mezz’ora va bene!”
“Sei in vena di una sveltina sotto la doccia?”
Matt le baciò il collo prima di sfilarle la felpa grigia da casa. “Non dobbiamo per forza fare sesso sempre Jess. Oggi è domenica e io sono un uomo appena tornato dalla Messa che vuole stare con la sua donna sul divano a guardare America’s Got Talent in pigiama.”
Il cuore di Jess si fermò. “E questa normalità fa per noi Matt?”
“A volte sì.”
Lei si arrese al bacio mentre l’acqua scrociante cominciava a lambirli.
Da anime senza sogni pronte a portarti con sé, giù con sé.
Noi, siamo luci di un’altra città
Siamo il vento e non la bandiera, siamo noi.
Noi, siamo gli ultimi della fila
Siamo terre mai viste prima, solo noi.
“Ci pensi mai a come siamo arrivati a questo punto?” i piedi intrecciati sul divano aperto, il profumo di pulito del pigiama di Matt, il bicchiere di coca cola che solo due minuti prima l’aveva fatta ruttare con la sua classe. E lui aveva riso, baciandola sul naso. “E’ incredibile come riesca a far tremare il palazzo.” le aveva detto prima di passarle la pizza calda. “E’ incredibile che in tutti questi anni non ti abbia mai sentito ruttare.”
“Non sono capace. Mi prendevano sempre in giro all’oratorio.” le sue sopracciglia aggrottate le fecero capire che la stava prendendo in giro.
Ma ora, abbracciati sul divano davanti la TV come una qualsiasi coppia normale era lì che la assaliva la paura: poteva essere un relitto, in mezzo a una strada a prendere a calci criminali o ubriaca fino a perdere conoscenza, ma non riusciva a godersi quegli attimi di felicità che avevano conquistato con tanta fatica negli ultimi due lunghi anni.
“Siamo arrivati a questo punto Jess perchè io e te siamo uguali eppure totalmente diversi. E perchè Luke ci ha letteralmente messo l’una nelle braccia dell’altra.”
Jess rise, stringendolo ancora un po’. “Non dirgli mai che ci guardiamo America’s Got Talent abbracciati sul divano. Ci prenderebbe in giro fino alla morte e perderei la fama di stronza.”
Devil Boy la baciò sulla fronte, prima di porgerle il telecomando.
“Non lo farei mai, il tuo segreto al sicuro. Ora stai qui e raccontami tutti i dettagli che mi perdo.”
Noi, siamo luci di un’altra città
Siamo il vento e non la bandiera, siamo noi.
Noi, siamo gli ultimi della fila
Siamo terre mai viste prima, solo noi
Noi siamo l’ancora e non la vela
Siamo l’amen di una preghiera, siamo noi.
“Ti prego Matt, ancora! Ancora!”
Con un ultimo slancio venne dentro di lei portandola al completo godimento. Sentì il suo nome urlato dalla donna che amava pronunciato come una preghiera. La verità è che aveva mentito: non sapeva cosa aveva fatto per ritrovarsi in quella situazione, ma sapeva solo che non poteva pensare a una vita senza Jessica Jones.
Erano una cosa sola, si erano trovati rotti e aggiustati a vicenda riempiendo i vuoti di una vita passata ai margini della società. C’è chi avrebbe definito la loro relazione fosse strana, assurda, ma Matt se ne fregava.
Jess l’aveva riportato in vita. Gli aveva fatto rimettere le corna, l’aveva riportato a combattere, si era rimessa anche lei a in gioco.
Dopo Thanos era statro inevitabile. Avevano perso tutti.
Loro due erano rimasti, insieme. E nella disperazione del mondo, avevano trovato qualcosa che non avevano mai visto prima.
Erano gli ultimi della fila di eroi che avevano affrontato il Male e ora si godevano quel meritato attimo di felicità.