Mar. 14th, 2019

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Cow-t, 9 settimana 5, M2
Prompt: Adorazione, libri (Harry Potter)
Numero Parole: 4363


Se qualcuno avesse detto a Hermione Granger che l’anno dopo la guerra avrebbe stretto una relazione con nientemeno che il Professor Snape, avrebbe riso fino alle lacrime.

Ma ora, appagata e felice nel loro letto negli appartamenti di Severus, non più situati nel sotterraneo, non riusciva a pensare a una vita senza di lui. La loro vita insieme era stata costellata da diversi episodi rilevanti, fra cui una forzata convivenza durante la lunga convalescenza del mago colpito quasi a morte da Nagini e un lungo anno di separazione che li aveva portati a crescere individui, e poi come coppia. Nulla fra loro era stato  il “normale” crescendo in una relazione, prima del ritorno della ragazza, e solo da poco avevano cominciato a esplorare la loro vita insieme in termini sessuali. La ragazza aveva scoperto un amante appassionato quanto attento e la sua libidine era in pieno sboccio. Si sentiva bella, forte e donna in ogni fibra del suo essere.

Eppure c’era qualcosa, ancora qualcosa che gli sfuggiva, di quell’uomo complicato che riposava abbandonato fra le sue braccia. Lo baciò sulla fronte, scostandogli una ciocca nera dal viso e lui aprì gli occhi, riposato dopo l’ultimo amplesso.

Cominciò a baciarla, di nuovo, pensando che l’avesse svegliato per fare l’amore, ma la ragazza lo fermò, prima di sorridergli.

“Ti fidi di me?”
“Quando fai quella faccia? No.” ghignò alzando un sopracciglio.

“Non sei gentile” ma il suo sorriso era divertito.
“Mai preteso di esserlo.” lei si alzò e circumnavigò il letto in qualche falcata, nuda come era venuta al mondo. Non provava nessun imbarazzo, ovviamente, e sentì lo sguardo compiaciuto di Severus che la divorava su di sè, dandole una soddisfazione immensa.

“Alzati…voglio vederti” dichiarò con leggerezza arrivata davanti a lui, prendendogli la mano, provando a scostare le lenzuola che lo ricoprivano.

“Vuoi...vedermi?” l’espressione sorpresa di lui la fece sorridere, mentre si sollevava sul letto un po’ restio ad alzarsi, la mano sulle lenzuola che tentava di non far sollevare.

“Sì. Non pensare che io non me ne sia accorta, Severus. Hai sempre cercato di non farti vedere da me...nudo.” aggiunse per chiarire dove stava andando a parare.

“Non posso essere semplicemente pudico?” protestò rimanendo seduto, scostante.

“Certo, come no. Alzati, per me?” implorò un altro po’.

Lei piroettò su sé stessa lasciandogli per un attimo le mani. “Vedi, come me. Penso che sia un po’ tardi per essere pudici non trovi? Facciamo l’amore ormai da tempo” disse mentre faceva da esempio, mentre lui ancora una volta si chiedeva come quella splendida creatura potesse essere interessata a lui.

“Io non sono una bellissima ninfetta di 21 anni Hermione.” provò a spiegare, il tono lievemente acido.

“E per fortuna, o purtroppo non avresti i requisiti minimi per essere il mio target di gradimento. Sono giunta alla conclusione di essere eterosessuale già a sedici anni.” ormai Hermione lo conosceva, quindi ignorò il commento acre  e gli porse il braccio, di nuovo, invitandolo a uscire dalle lenzuola e lui con malavoglia le afferrò la mano minuta avvolgendola con le dita affusolate. Scavallò le lenzuola con le lunghe gambe agili e si alzò con grazia, sebbene fosse davvero impacciato e insicuro.

Si trovarono nudi, l’uno di fronte all’altra.

“Hermione io...” il mago aveva la voce sottile, quasi un sussurro che tradiva l’insicurezza di qualcuno che solitamente era granitico nelle sue posizioni. Un mago che dietro l’apparenza dura nascondeva un mondo che Hermione doveva ancora in gran parte scoprire. E se c’era una cosa che aveva imparato era che la leggerezza spesso era la chiave, con lui.

“Sei davvero tanto più alto di me… mi trovi troppo bassina?” disse abbracciandolo, ignorando il suo imbarazzo. Senza scarpe, così nudi, lei spariva quasi fra le sue braccia. La luce della mattina trapelava tiepida dalle finestre che affacciavano sull’appartamento. Amava quei nuovi appartamenti a Hogwarts, molto diversi dai sotterranei in cui comunque aveva lasciato i ricordi dei loro primi mesi insieme.  

“Ma ti sembrano cose da chiedere? Certo che no Hermione, sei una ragazza con un’altezza assolutamente normale.” la rassicurò lui con la sua solita pragmaticità, stupito da quella constatazione sulle loro altezze mentre la guardava un po’ stranito.

“Non ti arrivo alle spalle.” rincarò lei mentre provava a mettersi sulle punte per baciarlo.

Lui arrossì. “Lo... l-o trovo molto...carino.” ammise, suo malgrado.

“Non avrei mai pensato nella mia vita di sentirti pronunciare la parola carino.” lui si scostò per un attimo e lei capì di aver esagerato “Severus, sto cercando di sdrammatizzare, non essere permaloso. Per favore. Sii paziente con me.” lo pregò cercando di rientrare nelle sue grazie, scivolando di nuovo fra le sue braccia.

“Già lo sono Hermione... sono o no sono qui davanti a te in tutta la mia spiacevole figura?” sibilò lui piccato mentre suo malgrado la stringeva nuovamente al suo petto nudo.

“Severus, tu sei bellissimo.” l’adorazione negli occhi della sua giovane compagna sembrava davvero sincera, ma i pensieri del passato continuavano a torturarlo.

Sospirò prima di lasciarsi andare a un flusso di coscienza. che stupì lui stesso per primo.

“Hermione fino a qualche anno fa pensavi che fossi anziano quanto Minerva. Ed era giusto così, dato che fino tre anni fa ero il tuo insegnante. E per quanto io sia grato del tuo affetto, che evidentemente prescinde dal mio aspetto fisico, non potrò mai sentirmi pienamente a mio agio nel mostrarmi a te.”

La ragazza sgranò gli occhi, sgomenta. Gli prese il viso fra le braccia e lo baciò a lungo prima di riprendere a parlare.

“Questa è una cosa gravissima.. non pensavo che ti sentissi così. Mi dispiace. E grazie per questa tu ammissione perchè così potrò levarti questo pensiero assolutamente stupido dalla testa.”
Rimasero così per un attimo, abbracciati in pace, ma Hermione non aveva ancora finito con lui. Voleva mostrargli ciò che vedeva lei.

Lo riprese per mano, ormai il professore più a suo agio nella loro nudità, e lo guidò allo specchio che c’era davanti il letto.

Con un incantesimo senza bacchetta Hermione lo fece ingrandire affinché entrambi entrassero nella superficie riflettente, e lui si ritrovò a guardarsi nello specchio, nudo, dopo più di un anno. L’ultima volta era stato quando in condizioni atroci stava uscendo dalla sua lunga convalescenza, lo sguardo con cui aveva esaminato il suo corpo allora scheletrico e le ferite ancora aperte a dir poco schifato dalla sua ripugnanza. Ricordò benissimo quel giorno in cui Hermione l’aveva lasciato solo per cercare di rimettersi in sesto e lui per la prima volta aveva realizzato di voler di nuovo ricominciare a vivere, sebbene le sue condizioni a dir poco rivoltanti.  Ma stavolta non era da solo. Arrossì, la bellezza rosea delle braccia esili di Hermione che lo abbracciava da dietro a contrasto con lui così pallido davanti a lei.

“Perché mi torturi così’?” gli chiese con voce spezzata mentre cercava di distogliere lo sguardo.

“Perché voglio che guardi cosa vedo io.” lei lo costrinse a guardarsi nello specchio, guardando davanti a sé.

“Cosa, il naso enorme? I miei denti storti?” provò a divincolarsi lui, non riuscendo a sostenere la visione del suo corpo nudo.

“Certo, perchè a me piacciono così come sono. Non ho bisogno che tu nascondi i tuoi denti o sistemi il tuo naso. Ho imparato ad amare quello che tu non ami Sev. Perchè per me queste sono le tue caratteristiche e io non ti vorrei diverso per niente al mondo.”

Lui sospirò, accarezzandole il viso, sporgendo una mano dietro di lui. “Ma tu sei così bella... e quando la gente guarda noi due insieme pensa solo“ “Perchè diavolo quella giovane e promettente maga sta accanto a quel vecchio fallito?” sussurrò con tristezza.

Hermione era basita, non aveva mai sentito Severus dare voce a quei dubbi così veementemente. Era letteralmente a nudo davanti a lei ma era molto di più della questione fisica, per lui.

“A parte che non è così, dato che hai diverse ammiratrici o sbaglio?, ma poi da quando ti importa? Ascolta Severus, a me piaci per quello che sei. E non sei remotamente brutto, sei invero un uomo affascinante che per anni ha solo che trascurato il suo povero corpo.” passò le dita sulle molteplici cicatrici sbiadite, che ricoprivano vari punti del suo corpo vessato da anni di torture del Signore Oscuro..

“Queste sono parte di te. Tu non saresti tu senza il tuo passato. E io non ti vorrei diverso da ciò che sei.”

Lui le sorrise mestamente di riflesso allo specchio. “Una parte di me vorrebbe crederci, mentre l’altra urla solo che non sono altro che l’unto e odiato professore dei sotterranei. Il mio passato è quello di un Mangiamorte.”

Hermione scosse la testa veementemente, abracciandolo di nuovo forte a sé.

“Non è più così. Quello che vedo io è un uomo che ha imparato a perdonarsi, a lasciarsi dietro alle spalle una serie di cose orribili salvando quello che veramente contava. Hai salvato la mia vita, quella di Harry e quella di tanti altri. Ne abbiamo già parlato ma non c’è verso di convincerti, a quanto pare. Eppure, ciò che a me importa è vedere come tu ti sia impegnato a stare meglio, e non per me ma per te stesso. Ci siamo divisi per un anno che ha fatto crescere entrambe e sei qui, in piedi, davanti a me, in forma. Un uomo tornato a essere sè stesso, nonostante tutto ciò che gli è capitato nella vita. E io non posso che ammirare tutto ciò che vedo.”

Lui non potè far altro che tacere e portarsi la mano di Hermione e lei lo baciò di con passione prima di guardarlo con gli occhi infuocati di desiderio e mettersi di nuovo dietro di lui, abbracciandolo. “Da dove potrei iniziare? Certo, è vero, non ci avrei mai pensato nemmeno io, eppure ho iniziato a trovarti attraente molto prima della tua recente trasformazione, Professore.” sottolineò mentre passava le mani sui fianchi snelli e asciutti.

“Cos-”

“Da quando abbiamo avuto l’opportunità di parlare come persone normali, due pari e non subordinati da rapporti accademici, ho iniziato a realizzare di trovare un interesse molto forte nei confronti di un certo dinoccolato e pallido mago appena dimesso dal San Mungo” iniziò lei, un po’ timidamente. Era la prima volta che ammetteva ad alta voce la nascita del suo interesse nei suoi confronti.

“Si chiama sindrome da crocerossina” precisò lui in imbarazzo mentre la sua bellissima amante lo costringeva a guardarli allo specchio, insieme.

“Lo pensavo anche io!  Invece giorno dopo giorno, ho visto sempre più dettagli che riscontravano il mio interesse…” gli baciò il collo, sollevandosi sulle punte, dal lato non offeso “ad esempio la tua pelle. Ho sempre avuto un certo interesse estetico per la carnagione chiara.”

“Beh direi più vicino al cadavere che chiara, ma non protesterò.” alzò le mani, accennando a un sorriso, colpito dal complimento.

“E gli occhi. I tuoi occhi Severus, sono decisamente belli. Neri, nerissimi, come i tuoi capelli per cui sai benissimo che ho un debole e per cui ho anche insistito tu lasciassi ricrescere” gli accarezzò i capelli tornati ormai lunghi oltre le spalle, sistemandoglieli sul lato dove non c’erano le cicatrici. Era vero che erano tendenti a sporcarsi subito, ma da quando il mago aveva finalmente una vita normale e aveva ripreso a prendersi cura di sè la situazione era davvero diversa. I capelli erano neri e lucidi come l’ala di un corvo ed Hermione li trovava bellissimi da accarezzare e sexy da vedere ricadere sulle spalle scolpite.

“Ti prego di non mentire sul mio naso Hermione. Mi sentirei insultato.” il tono era scherzoso, ora che aveva iniziato a stare al gioco, ma la ragazza sapeva che nascondeva una debolezza radicata sul suo aspetto.

“Non dirò che hai un bel naso. Però sta bene con il tuo viso. Ed è tuo. Sei tu. Mi piace lo stesso e non sento ragioni. Inoltre vorrei dirti che c’è un attore babbano che ha il tuo stesso identico naso importante, direi quasi che vi somigliate, ed è apprezzato proprio per questo!”
“I babbani hanno gusti strani” scosse la testa lui mentre le accarezzava distrattamente le mani di nuovo intrecciate alle sue.
Lei scosse la testa. “Hanno gusti decisamente migliori in fatto di moda e tante altre cose. Devo assolutamente farti vedere Oxygen.”

Severus sgranò gli occhi. “Non se è una commedia romantica. Non è ancora passata una settimana dall’ultima volta.” Hermione gettò la testa all’indietro ridendo di gusto. “No, è un thriller, lo giuro.” si sporse per baciarlo un’altra volta, attendendo che lui si piegasse un po’ verso di lei strofinando il proprio nasino cesellato contro il suo sporgente e sproporzionato, rispetto al volto magro. L’uomo rabbrividì per poi sciogliersi un po’ e sorridere appena. Lei ne approfittò per continuare nel suo intento. “Però non sentirò obiezioni sulle tue labbra. Sono belle, hanno una forma inusuale e sei dannatamente sexy quando sorridi.” alla parola sexy lui sembrò come colpito a morte.

“Oh Merlino, sexy...no Hermione, non regge. Te l’ho già detto.  La parola sexy e io non possiamo stare nella stessa frase.” ribatté incredulo lui, arrossendo all’utilizzo della parola mentre voleva solo essere inghiottito dal pavimento, invece che essere lì.

“Perchè? E poi guardati. Si allontanò da lui per indicarlo con le sue esili braccia da dietro, come a volergli presentare la sua stessa figura. “Tutto questo” Hermione si riferiva all’evidente cambiamento fisico di Severus, che sebbene sempre alto, slanciato e ben lontano dall’essere piazzato, presentava muscoli definiti e tonici, a partire dalle braccia e dal torace. L’uomo non sembrava avere un etto di grasso nel corpo.
“E’ per questo che usi tutti quegli strati di vestiti Severus? Per nascondere alle tue innocenti studentesse che il loro professore ha un set di addominali definiti?”

Snape arrossì.  “Sono sempre stato magro per natura. non ho mai dovuto sforzarmi troppo. Almeno quello” aggiunse come a volersi giustificare. Non aveva mai riflettuto sulla sua figura, non nell’ultimo anno e mezzo.

“Parlo di muscoli.  Muscoli definiti.”

“Beh, sì mi sono sempre tenuto in...forma. Ero una spia e non potevo permettermi di essere debole fisicamente. Inoltre, dovevo sfogare molto stress e rifarmi anni in cui sono stato chiamato “secco”.

Lei annuì semplicemente, senza indulgere nel passato, pensando invece al presente.

“La prima cosa che ho notato quando ci siamo rivisti è che tu sei veramente molto più...beh imponente.” lo accarezzò dolcemente sul petto, stringendosi di nuovo a lui. “Capisci che in quest’anno e mezzo in cui ti sei ripreso la tua vita hai perso almeno dieci anni dal tuo volto? Ora che non hai più il mondo sulle spalle?” lo invitò a guardarsi di nuovo sollevandogli il mento con un dito.

“Le mie occhiaie dicono il contrario” provò a scherzare lui, ancora assolutamente incredulo di tutto l’apprezzamento che stava ricevendo. Si sentiva doppiamente ridicolo. Aveva accettato di essere sgradevole anni fa, quando Lily l’aveva rifiutato, quando i Malandrini l’avevano umiliato. Non si era più curato infatti. Non aveva fatto più nulla per combattere i suoi difetti fisici. E poi aveva iniziato una doppia vita che gli aveva succhiato ogni linfa vitale e volontà che non fosse quella di...sopravvivere, e per un unico scopo. Non sapeva come prendere l’apprezzamento. Lui era sempre stato solo brutto. Spiacevole. Eppure effettivamente aveva fatto degli sforzi per rimettersi in forma dopo la convalescenza e abbandonarsi a quel senso di accettazione e apprezzamento era una tentazione troppo grande per la sua mente distorta, sempre pronta a vedere il lato peggiore della vita. Ma non era più così. Aveva imparato a cercare di aprirsi a quel nuovo mondo fatto di emozioni e sentimenti positivi. Sempre per merito di Hermione. Decise di riconoscersi il credito di essere stato capace di rimettersi in piedi e trovare la forza di uscire dalla depressione e ricominciare a prendersi cura di sé.

“Scherzi? Non ti ricordi quelle che avevi quando sei uscito dal Saint John?” lo distolse la giovane strega, sminuendo i deboli cerchi sotto gli occhi, decisamente più mitigati rispetto al viola che aveva avuto per mesi dopo la sua dimissione.

Lu rise e si guardò di nuovo, stavolta più convinto.

“Sai Hermione, l’ultima volta che mi sono specchiato seriamente...è stato quando hai insistito per farmi prendere una giornata tutta per me. Prima di immergermi nella vasca ho passato un lungo tempo davanti allo specchio a commiserarsi.”
“E ora?”
Lui rimirò la sua immagine nello specchio, concentrandosi nel vedersi davvero. Hermione lo guardava con gli occhi adoranti di un’amante, ma non aveva tutti i torti. Aveva rimesso su massa muscolare, non aveva più lo sterno incavato, le costole sporgenti e la sua pelle era sempre lattea, ma non più tendente al giallo. Persino le sue dita e i suoi denti, anche se continuava a fumare saltuariamente di nascosto con Elladora, non erano più gialli. Aveva dei difetti, è vero, ma nel complesso...sembrava molto più disteso, più sano...più felice. Era tornato in vita, e sebbene all'inizio avrebbe voluto solo morire, ora si ritrovava a voler essere una versione migliore dell’uomo che era stato per gli ultimi vent’anni. Non sembrava che poco più vecchio di quando era entrato a Hogwarts. Le rughe sulla sua fronte e intorno alle labbra erano molto meno marcate rispetto a solo due anni fa dove lo stress, fisico e mentale lo avevano segnato inesorabilmente. Non sarebbe mai stato bello, nemmeno se Hermione giurava di vederlo così ci avrebbe mai creduto, ma almeno non era più ripugnante.

“E ora, devo ammettere di aver ritrovato qualcosa che pensavo di aver perduto per sempre.”

La salute, una parvenza di sanità mentale, la serenità.

La ragazza gli bacio la schiena, dritta in mezzo alle scapole, e lui rabbrividì di piacere. Ma il momento di goduria durò poco, quando vide che la ragazza si era messa di nuovo davanti a lui e gli stava alzando l’avambraccio sinistro per avvicinarlo a sé.

Sussultò, in preda al panico “Hermione...”

“Non l’ho mai visto... bene.” dichiarò lei, mentre con garbo studiava la cicatrice ormai affievolita e Severus tremava leggermente riguardando il simbolo del suo passato inciso sull’avambraccio. “E’ sbiadito molto.” commentò solo lei, tranquilla.

“Per fortuna.” fu in grado di sussurrare sopraffatto dall’angoscia.

La ragazza si avvicinò ancora con le labbra delicate e lo baciò, in quel punto maledetto, lasciando Snape pietrificato. “Hermione…” sussurrò ancora.  Era sull’orlo delle lacrime e non avrebbe accettato di crollare davanti a lei. Senza un altra parole lei gli baciò delicatamente le brutte cicatrici sul suo collo,spalla e pettorale destro. “Fanno male se le bacio?” chiese dolcemente, sapendo che continuava a combattere con il dolore di quelle ferite che non sarebbero mai svanite del tutto. Era un dolore che riusciva a tenere sotto controllo e che comunque riusciva a gestire senza problemi, rispetto al dolore iniziale.

Lui riuscì solo a scuotere la testa. “Non avevo mai visto queste cicatrici per bene da quando sono tornata. Le ho curate per mesi queste ferite...e non avevo mai visto con attenzione cosa ne fosse rimasto. E prima che tu possa dire qualsiasi cosa, te lo ripeto per la centesima volta: non sono orribili... Non mi fanno senso. Sono parte di te, come questo.” sfiorò il marchio. “O queste altre che non ho idea di come tu ti sia procurato” disse lambendo dolcemente anche le altre cicatrici disseminate sul suo corpo. “E niente di tutto questo mi fa pensare che tu non sia bello. E affascinate soprattutto.” concluse, indicandolo nella sua interezza con un dito deciso.

Severus la abbracciò più forte, incapace di proferire parola alcuna. Ma Hermione sentì il battito del suo cuore mentre appoggiava al petto la sua testa, un martellare impazzito che la convinse di aver fatto la scelta giusta. “Promettimi Severus che non ti sentirai più inadeguato. Non lo sei. Sei veramente tu tutto ciò che desidero.”

L’uomo si sentiva piegato dalle emozioni che provava. Una sensazione mai provata di calore, accettazione e amore lo avvolse, riducendolo quasi in lacrime. Riuscì a non lasciarsi andare, ancora incapace di accettare il pianto come forma di sfogo, preferendo dare voce ai suoi dubbi più reconditi.

“Hermione, potresti avere milioni di maghi più giovani, belli e aitanti.. non so perché tu voglia me...ma ci proverò a farmene una ragione, come del resto sto cercando di fare da che tu sei tornata” commentò con lentezza, scandendo ogni parola per evitare di farle capire che fosse sull’orlo delle lacrime.

Ovviamente lei l’aveva già capito. “Quando realizzerai di avere solo 40 anni? Sei, giovane.” cercò di sdrammatizzare ancora, non volendolo mettere in imbarazzo.

“Quando non mi sentirò di aver vissuto tre vite.” il sorriso sornione era tornato al suo posto.

“Hai ragione…io me ne sento due, possibile?” chiese mentre Severus rise e poi fece una cosa assolutamente non da lui, la prese in braccio e si lasciò cadere sul vicino letto tra le risate, portandola giù con sè.

“E’ possibile.” le confermò mentre la baciava, cercando di rimettersi sdraiati normalmente.

“E da dove spunta questo!?” Hermione toccò con un dito il piccolo tatuaggio che aveva sul fianco destro, proprio alla congiunzione col bacino, mentre cercava di rimettersi sdraiata.

“Oh. Oh questo. Già.” il disegno era sbiadito, poco lineare e l’espressione di Severus Snape era combattuta.

“Posso chiederti da dove viene o è un brutto ricordo?” indagò lei, divisa fra curiosità e rispetto.

“Ho avuto 19 anni anche io. E Lucius Malfoy si riconferma non la migliore delle mie compagnie.” rispose divertito, rassicurando la sua giovane compagna che rise, accarezzando il tatuaggio sul suo fianco latteo mentre rimaneva intrecciata a lui con le gambe, sostenuta dal suo braccio destro. “Un drago? Seriamente?” chiese ricalcando il tatuaggio un po’ sbiadito, un draghetto vecchia scuola dai contorni indefiniti e il tratto grossolano.

“Era il nome della nostra band.” spiegò lui dopo un attimo di esitazione, sapendo bene cosa avrebbe provocato quell’affermazione.

CHE COSA?”

L’uomo la guardò di sottecchi prima di proferir parola “Se lasci cadere questo discorso adesso forse un giorno ti mostrerò delle foto.” ma sapeva che sarebbe servito solo a creare più domande.

Hermione spalancò la bocca. “Foto!?”

“Sicura che vuoi continuare?” le chiese sperando di farla desistere con una promessa di prove esistenti in un vicino futuro, mentre le chiudeva la bocca spalancata con un dito prima di baciarla.

“No, no! Attenderò. Ma ti ricorderò di queste foto, non preoccuparti.”

Lui rise mentre la ragazza si accomodava sul cuscino a pancia in giù. I capelli sparsi lasciavano intravedere qualcosa che aveva notato già, ma non aveva mai commentato. “E comunque, mi sembra che anche tu sia tornata con qualcosa dal tuo anno all’estero o sbaglio?” con garbo gli accarezzò il retro del collo tatuato.

“L’ho fatto per i miei genitori. Sembra assurdo, lo so. Sinceramente non sapevo se dirtelo o meno prima di farlo.” si tocco il piccolo infinito che aveva le lettere L e G ai lati e sopra una H.

“Il corpo è tuo perchè avresti dovuto chiedere a me?” chiese confuso.

“Perchè non pensavo che potessi avere un bel rapporto con i tatuaggi? E Che magari mi trovassi poi repellente?” Hermione soffocò la faccia nel cuscino, sentendosi stupida, ma la voce grave e rassicurante di Severus le giunse all’orecchio dopo che si fu avvicinato a lei.

“Quello che ho addosso è un marchio, non un tatuaggio. In confronto lo stupido draghetto sul mio fianco è niente. Almeno non è del tutto un cattivo ricordo. E niente, dico niente, potrebbe mai farmi pensare che tu sia brutta.” le sussurrò, facendola rabbrividire di piacere, nonostante la frase mortalmente seria.
La ragazza decise che non poteva più nascondersi davanti a quell’uomo che le stava donando in quella soleggiata mattinata tutto sé stesso, compresi segreti che ignorava del suo passato.

“Ah no? Neanche queste?” con un gesto prese la bacchetta sul comodino e fece scomparire gli incantesimi di glamour che aveva sulle braccia e sul petto mentre si rigirava sulla schiena.

Guardò l’uomo accanto a lei che sembrava stupito dal gesto e non capiva cosa stesse accadendo. “Mi sento una vigliacca. Tu non mi hai nascosto le tue cicatrici...e io invece...ho peccato di vanità.” Severus guardò con più attenzione la pelle rosea disseminata di piccole cicatrici e poi squarciata malamente da tre cicatrici importanti, sebbene non di grandi dimensioni . Una in mezzo allo sterno, più vicina al seno sinistro, una sul fianco poco più grande ma sempre rossa e l’ultima sul braccio sinistro.

“E queste a quando risalgono?” chiese quasi reverenziale.

“L’ultima notte.”

“Non è niente che è stato causato da...me, vero?” l’idea di poter essere stato complice involontario di quel dolore lo stava facendo morire dentro.

“No, no! E’ stato tutto merito di Bellatrix Lestrange e compagni…” lo rassicurò lei accarezzandogli una guancia.

“Ancora una volta mi sento sollevato dal fatto che Molly l’abbia fatta tacere per sempre.” disse baciandole quella mano gentile.

“Già...ma...questo è ciò che rimane.” la voce fina e tremula fece stringere il cuore di Severus, abituato a sentirla sempre allegra, scanzonata, fiera. Si fece forza, sapendo che doveva vincere le sue barriere mentali per farle capire quanto lui la adorasse, in ogni senso.

“Hermione…” le prese delicatamente il braccio per sollevarlo, baciando poi rispettivamente le cicatrici sul fianco e sulla spalla. Con un gesto intimo si piegò poi però posare un casto bacio sul centro del petto. “Non nascondermi più queste cicatrici. Non c’è nessun motivo per cui tu debba nasconderle. Se è vero che trovi gradevole alla vista un corpo come il mio, nonostante sia martoriato da maledizioni e cicatrici a sua volta, allora devi credere che trovo la tua bellezza assolutamente non scalfita.Sei bellissima e queste sono parte di te, del tuo coraggio, della tua dedizione e responsabilità nonostante fossi solo una ragazzina”

Lei annuì, commossa. La delicatezza in quel bacio era inequivocabile. “E’ strano, non trovi? Non trovo assolutamente nulla di strano in te, le tue cicatrici per me sono...tue e basta. Ma se si tratta di me...sebbene non siano certo uguali.. le trovo ripugnanti e ho pensato per un attimo che potresti averle trovate così anche tu.”

Lui scosse la testa. “La propria percezione è evidentemente più negativa rispetto a quella che abbiamo l’uno dell'altra.” la prese fra le braccia e lei si rannicchiò su di lui, più leggera dopo avergli mostrato finalmente tutto di lei. L’uomo in compenso si sentiva più gratificato nella sua apparenza e la sua fiducia in se stesso da quel punto di vista era leggermente aumentata.

Lei lo abbracciò forte. “Ma quindi questa band?”

“Non ho scampo vero?”

“No.”


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